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    Home»Scienza»L’acqua ascolta, ricorda e sà parlare.
    Scienza

    L’acqua ascolta, ricorda e sà parlare.

    By Michele Cappannari
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    L’acqua è uno dei composti più curiosi mai studiati scientificamente. Presenta varie situazioni anomale, un elevato calore specifico ed una particolare densità e viscosità a basse temperature, un alto valore della costante dielettrica che permette il mantenimento dello stato ionico dei composti in essa disciolti. Lo scopo di questo articolo tuttavia è quello di parlare di due assunti che con il passare del tempo trovano molteplici dimostrazioni in ambito scientifico. L’acqua sembra in grado infatti di immagazzinare informazioni e non solo, sembra che sia anche in grado di trasmetterle.

    Il primo scienziato che parlò di questo fu Jacques Benveniste che nel 1988 trovò una risposta immunologica dell’organismo umano in seguito alla somministrazione di anticorpi talmente diluiti in acqua che dei composti organici non vi era più traccia. Dapprima accettato dai vari scienziati del campo venne poi messo in sordina e accusato di conflitto di interesse in quanto promotore dei rimedi omeopatici.

    Un altro personaggio che ha fatto parlare molto di sé ultimamente è Luc Montagnier, premio Nobel per la medicina, famoso per aver identificato il virus Hiv. Insieme ad un team italiano di scienziati capitanati da Del Giudice e Vitello hanno scoperto che alcune sequenze di DNA possono indurre segnali elettromagnetici di bassa frequenza in soluzioni acquose altamente diluite (più si diluisce più aumentano i segnali elettromagnetici!), le quali mantengono poi «memoria» delle caratteristiche del DNA stesso. Se tali segnali elettromagnetici vengono registrati e fatti “ascoltare” ad un’acqua distillata, e in quest’acqua vengono inserite le materie prime necessarie, vedremo che in circa 20 ore in quell’acqua verrà riprodotta la stessa sequenza di DNA presente nella prima soluzione. E’ importante precisare che questo esperimento è stato riprodotto in molteplici laboratori del mondo dato che il suo costo di riproduzione è molto basso.

    Nel 2007 Sergio Stagnaro  ideò un metodo chiamato semeiotica biofisica quantistica (SBQ) che usa strumenti di nanotecnologia in grado di captare e ritrasmettere i biofotoni emessi a livello cellulare. Il dottor Stagnaro ha dimostrato che, nei sistemi biologici, molecole come ormoni e neurotrasmettitori, considerati dei messaggeri chimici, agiscono mediante un principio di Energia-Informazione (EI), ossia veicolano radiazioni elettromagnetiche intrise di informazione qualitativamente importante. http://www.sisbq.org/

    Dulcis in fundo Masaru Emoto. Lui si accorse  che sotto determinate condizioni di refrigerazione l’acqua tende a produrre dei cristalli la cui forma è in stretta relazione con il suo “vissuto”. In sostanza sono stati fatti degli esperimenti nei quali vennero trasmesse all’acqua determinate informazioni in grado di variare la forma del cristallo. C’è di più, sembra che più il messaggio sia un messaggio d’Amore e di vita, più i cristalli prodotti diventano strutturalmente elaborati. Emoto ha fatto centinaia di prove analizzando i cristalli di vari acque di sorgente, di acque sacre e di acque informatizzate, ecco alcune foto di acqua  informata tramite delle etichette riposte nel contenitore.

    Guerra
    Ti odio
    Amore
    Dopo una preghiera

    Il nostro corpo è formato dal 60-80% di acqua. Appare evidente che il nostro organismo conserva nell’acqua al suo interno memoria del suo stato. Si aprono finalmente le frontiere della scienza all’omeopatia, alla floriterapia, e al concetto che determinati pensieri e determinati campi elettromagnetici alterino il nostro organismo.

    La scienza ancora una volta si dimostra pronta al matrimonio con le discipline olistiche e con la medicina alternativa. Peccato che l’ignoranza, le multinazionali e gli interessi finanziari impediscono di fatto che avvenga.

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    2 commenti

    1. Vittoria on 8 Ottobre 2015 07:58

      Ho sentito dire che l’acqua messa in una bottiglia di vetro blu, si carica di energia e che mettere un pò di tale acqua in una bottiglia di altra acqua, la rende a sua volta carica di energia e vorrei sapere se è vero

      • Michele Cappannari on 15 Dicembre 2015 19:30

        Diciamo che di base sarebbe meglio conservare l’acqua in bottiglie di vetro scure. Questo le permette di mantenere la sua vitalità, poi se il blu la possa caricare non sò dirtelo. Sicuro imprime all’acqua qualità che risuonano con il colore blu. Nelle modalità che conosco per caricare l’acqua, spesso vengono usate caraffe con forme particolari, simboli da apporre sulla brocca, ceramiche EM che ne migliorino la popolazione batterica e di conseguenza la vitalità, a volte poi, come visto anche da Masaru Emoto, basta dirgli grazie o basta addirittura gustarsela per far aumentare la vitalità 🙂

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