Recentemente, forse anche a causa del’emorragia dei posti di lavoro, sempre più giovani si sono avvicinati alla coltivazione della canapa. Mettiamo subito in chiaro che non c’è niente di illegale, anzi, c’è qualcosa di stupendo in questo incontro tra le nuove generazioni e una pianta millenaria ultimamente troppo demonizzata.
Secondo un recente studio di Assocanapa sono raddoppiate le aziende agricole coinvolte nella semina, dalle 150 del 2013 sono passate a circa 300 quest’anno, con il conseguente aumento degli ettari coltivati, che da circa 400 nel 2013 quest’anno sono diventati 1000 con campi di canapa che fanno capolino dal Piemonte al Veneto, passando per Friuli Venezia Giulia, Sicilia, Puglia e Sardegna. Le aree di maggior produzione oggi sono in Puglia con 245 ettari, in Piemonte con 110, in Veneto con 91, Basilicata con 74, per arrivare alla Valle d’Aosta dove è stata avviata la coltivazione sperimentale di un ettaro di canapa.
I dati confermano che dietro alla scoperta di tecniche di coltivazione si nasconde un vero e proprio business, in quanto gli usi di questa pianta sono davvero infiniti. Si va dalla produzione di vestiti, alla realizzazione dei termoisolanti industriali, di biocombustibili, di fibre fino ad arrivare alla produzione di oli alimentari.
Proprio il settore alimentare ha beneficiato maggiormente di questo fiorire di attività legate alla canapa. I prodotti che si possono portare a tavola, o da utilizzare in cucina, sono i più disparati e sufficienti per un pasto intero a base di canapa. Si va dall’olio di semi di canapa, ricco di acidi grassi essenziali come Omega 3 e Omega 6, passando alla farina di canapa, fino ad arrivare all’immancabile pasta a base di canapa.
Ricordiamo che dopo il recepimento di una serie di normative comunitarie, dal 1998 è possibile coltivare canapa con un contenuto di THC inferiore allo 0,2%. Tale percentuale deve essere certificata da un apposito cartellino rilasciato dall’Ente Nazionale Sementi Elette. Chiunque decida di iniziare una coltivazione o qualsiasi attività che prevede la nascita di piante di canapa, deve rispettare una serie di norme e, al momento della nascita delle piante, comunicarlo alle forze dell’ordine.