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    Rubrica: Impariamo a leggere le etichettte

    I conservanti artificiali: gli antiossidanti

    By Michele Cappannari
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    conservanti antiossidanti
    Gli antiossidanti sono usati come conservanti nella frutta e verdura

    Come conservanti artificiali gli antiossidanti vengono usati per impedire alterazioni ossidative come l’irrancidimento (tipico dei grassi e degli olii), l’imbrunimento (cui sono sensibili ad es. frutta e succhi di frutta) e le alterazioni dell’aroma che renderebbero il prodotto immangiabile. Queste alterazioni provocano molto spesso una perdita di valore nutritivo negli alimenti o formazione di composti chimici a volte dannosi.

    La più frequente alterazione è l’ossidazione degli olii che porta alla formazione di radicali liberi. Le alterazioni ossidative possono essere dovute all’azione dell’ossigeno, dell’aria, della luce, del calore e alla presenza di tracce metalliche o di attività enzimatiche. Molti antiossidanti sono innocui e si trovano in natura, basti pensare all’acido ascorbico, all’anidride solforosa, alle lecitine, ai tocoferoli. Ma quelli usati sono riprodotti chimicamente e vengono definiti sinergici in quanto usati spesso per esaltare l’azione degli antiossidanti. I tre antiossidanti fenolici più usati sono l’idrossianisolo o butilidrossianisolo BHA, l’idrossitoulene butilato o butilidrossitoulene BHT e il gallato di ottile. Tali composti non sono presenti in natura e manca una completa documentazione dei loro effetti sul metabolismo umano, mentre sperimentazioni sui ratti hanno dimostrato la predisposizione allo sviluppo del cancro. Tuttavia alcuni studiosi americani suggeriscono gli stessi composti, in dosi di 2 gr al giorno, per la prevenzione del cancro. Alla luce di ricerche più approfondite questa affermazione è veramente poco saggia, in quanto questa dose è 100 volte il consumo considerato accettabile e privo di rischi per la salute.
    E310 GALLATO DI PROPILI (Propyl gallate) E311 GALLATO DI OTTILE E312 GALLATO DI DODECILE
    Gli achil gallati possono provocare irritazione gastrica e eritemi sulla mucosa della bocca, sono controindicati in soggetti asmatici. In Australia sono banditi negli alimenti per lattanti e bambini. Si trovano nell’olio, escluso quello extra vergine di oliva spremuto a freddo, nei grassi emulsionati, nel burro, nella margarina, nei fiocchi di patate e nei chewing-gum.

    E315 ACIDO ISOASCORBICO E316 ISOASCORBATO DI SODIO
    Prodotto sinteticamente, si trova nelle carni in scatola di media lunga conservazione. Gli effetti collaterali sono sconosciuti

    E320 BHA
    Provoca un aumento dei lipidi e del colesterolo nel sangue, può indurre la formazione di enzimi metabolici nel fegato capaci di demolire l’utilissima vit. D. Tremendamente messo sotto accusa da alcuni studi sembra cancerogeno, inoltre sembra non essere metabolizzato dall’organismo. Sconsigliato ai bambini, in Australia non è permesso nei cibi per lattanti. Usato per mantenere la freschezza degli aromi, si trova nelle margarine, nei grassi idrogenati, nei chewing-gum e nelle patatine fritte come residuo, le noci sgusciate possono essere messe in commercio solo se preventivamente trattate con BHA.

    E321 BHT
    Ha le stesse controindicazione del BHA, può provocare eruzioni cutanee, spesso usato in associazione con l’E320 nella formulazione delle gomme da masticare. Per i bambini si consiglia una dieta priva di tale sostanza. Forse sarebbe meglio sopprimere questi antiossidanti chimici ed utilizzare la vitamina E, un eccellente antiossidante naturale! Inizia ad essere in disuso, ma si continua ad usare il BHA

     

    CORRETTORI DI ACIDITA’

    E338-E343  ACIDI ORTOFOSFORICI FOSFATI
    Sembra che un eccesso di tali sostanze provochi fenomeni di decalcificazione, in quanto l’eccesso di fosforo può catturare il calcio sottraendolo all’organismo, sembra inoltre che l’eccesso di fosfati nell’alimentazione dei bambini provochi, in soggetti sensibili, una disfunzione minima cerebrale (sindrome McD) che causa iperattività, aggressività e sembrano diventare retinenti all’educazione.  Tali sostanze si trovano principalmente nelle bevande analcoliche gassate, specie in quelle tipo cola, e nelle gelatine.

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