I composti organici volatili (VOC) possono essere suddivisi in differenti categorie in base alla loro volatilità. Indagini ambientali hanno evidenziato la presenza di oltre 900 differenti VOC nell’aria indoor di cui 250 superavano livelli di 1 ppb(EPA, 1989a).
Questi composti chimici sono presenti comunemente in quasi tutti i materiali e prodotti che vengono impiegati in edilizia, nell’arredo, nei combustibili, nei pesticidi e in quelli di consumo quotidiano come ad esempio i prodotti per l’igiene della casa.
Tra i VOC, i solventi organici meritano particolare attenzione come inquinanti indoor, visti la loro elevata volatilità e il largo impiego. Infatti è stato osservato che l’esposizione a vari solventi organici comporta : irritazione ad occhi, naso e gola, emicrania, nausea, vertigini, infezioni delle vie respiratorie reazioni di ipersensibilità aspecifica.
Quotidianamente sono molte le occasioni in cui si viene a contatto con solventi organici. Tra i più importanti prodotti commerciali che contengono tali sostanze si annoverano: pitture, inchiostri, vernici e colle(toluene, xileni, etilbenzene, nesano, vinilcloruroe metil-n-butilchetone); smacchiatori (Letraclorurodi carbonio, tetracioroetilene, 1,1, 1-tricioroetano, tricloroetilene); propellenti per aerosol (diclorornetano, diclorodifluorometano); prodotti per l’igiene della casa(cloroformio, alcol etilico, fenolo, dimetilammoniocloruro, acetone, ecc.); cosmetici(acetato di etile, acetone, derivati fenolici, glicole propilenico).
Un esempio sono i composti organici volatili rilasciati dalla pittura durante l’essiccazione che, evaporando nell’aria, si mischiano con altri agenti chimici, come l’ossido d’Azoto e di Zolfo, che provengono dalle emissioni industriali e dagli scarichi dei veicoli. In presenza della luce solare i VOC provenienti dalle pitture reagiscono con altre sostanze inquinanti producendo Ozono troposferico (O3). A concentrazioni abbastanza elevate, l’ozono troposferico causa problemi di salute (come ad es. l’asma) negli esseri umani. Inoltre è dannoso per la vegetazione, ad esempio per le colture agricole o per le foreste. L’ozono troposferico si combina con il particolato trasportato dall’aria e forma lo smog.
Tra i VOC i solventi organici rappresentano un gruppo eterogeneo dal punto di vista tossicologico; comunque essi hanno alcune caratteristiche in comune: tutti sono narcotici se inalati ad elevate concentrazioni molti sono considerati anche neurotossici a basse concentrazioni infatti, essendo sostanze altamente lipofile, possono interagire con le strutture del sistema nervoso centrale (SNC) e periferico provocando lesioni anche irreversibili con deficit delle capacità psichiche. Un’esposizione cronica a tali sostanze potrebbe quindi compromettere la funzione del sistema immunitario, riducendo la capacità dell’organismo di rispondere efficacemente ad agenti esterni, quali batteri e virus.
La formaldeide
La formaldeide o aldeide formica, nelle condizioni normali di temperatura e pressione, è un gas con un caratteristico odore pungente ed irritante per le mucose. È sicuramente il VOC più diffuso. La formaldeide era classificata fino al giugno 2004 come “probabile cancerogeno per l’uomo”ma le informazioni provenienti dai nuovi studi disponibili hanno rafforzato le prove a favore della sua cancerogenicità. L’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro ha dunque classificato l’agente chimico formaldeide come “cancerogeno per l’uomo”sulla base della acquisizione e della valutazione di nuovi studi. Il gruppo di lavoro internazionale, costituitosi presso l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, ha stabilito che la formaldeide causa tumori naso- faringeinell’uomo, una neoplasia piuttosto rara nei paesi sviluppati.
La formaldeide nel settore del legno e dei tessuti è un prodotto fondamentale. Infatti, essa viene impiegata per trattare stoffe e tendaggi in modo da evitare la stiratura, quale componente di colle e adesivi e come agente conservante in alcune vernici e prodotti in legno truciolare che contengono resine di urea- formaldeide.
Con il nome di formalina, la formaldeide al 37% è usata come disinfettante. Essa viene impiegata anche nell’industria alimentare e della carta.
La normativa a questo proposito è paradossale. La formaldeide viene ammessa come conservante per alimenti (con la sigla E240) anche in forti concentrazioni; se ne prevede la presenza regolamentata nella carta per alimenti, anche nel caso di etichetta ecologica (la margherita europea), ma le norme ambientali per il macero destinato a riciclo ne prevedono la totale assenza.
Anche se l’uso di formaldeide nella cosmesi, è da tempo bandito in Europa, è opportuno osservare come invece siano tollerati dei succedanei della formaldeide: due molecole infatti, e precisamente la imidazolidinil-ureae la diazolidinil-urea, sono permesse come conservanti antimicrobici nei cosmetici ma fungono da “cessori di formaldeide”.
Da dei test fatti su un campione di 37 abitazioni, la formaldeide è stata rilevata in tutte le case, le concentrazioni variano da un minimo di 11 a un massimo di 60 µg/m³. Il limite della linea guida dell’Omsdi 100 µg/m³non è mai raggiunto. Nessun campione però scende al di sotto dei 10 µg/m³, un valore che testimonierebbe aria davvero pulita, mentre emerge con evidenza che in tutte le case sottoposte al test esistono sorgenti di formaldeide.
Tossicità della formaldeide: già alla concentrazione di 1 mg/m3 si hanno irritazioni delle mucose congiuntivali e nasofaringee, a 10 mg/m3 si hanno difficoltà respiratorie, alla concentrazione di circa 50 mg/m3 per 5-10 minuti c’è il rischio di gravi lesioni alle vie aeree. Inoltre, per contatto cutaneo, provoca dermatiti di tipo allergico. Ad elevate concentrazioni provoca ustioni.